Conoscete già la mia passione per
queste deliziose cerimonie di auto celebrazione degli americani ed in
particolare per i red carpet in cui si vede generalmente il peggio umanamente
possibile.
A parte alcune attrici che sono
innatamente eleganti.
Tuttavia non dirò mai più che una
persona elegante potrebbe indossare anche un sacco della spazzatura e sarebbe
bellissima perché ho la prova che non è vero.
Non avevamo ancora finito di
elogiare la sua eleganza per l’abito sfoggiato ai Golden Globe, ennesima scelta
di stile per l’impeccabile Mrs Pitt, che arriva al red carpet dei Screen Actors
Guild (SAG) Awards con tale obrobrio.
Presente i sacchi neri per imbustare i corpi, o, se non siete dei serial
killer, per metterci l’erba tagliata?? Aggiungete un po’ di elastene e
otterrete l’abito firmato jenny packham (pacco di prosciutto: un cognome un
perché ) indossato dalla Jolie a questa serata.
Morale: i sacchi dell’immondizia
stanno male a tutte.
I SAG AWARDS mi danno l’occasione
di parlare di un film meraviglioso, che ha vinto molti premi e che purtroppo in
Italia sta passando un po’ in sordina.
Mi riferisco a THE HELP: tratto dall’omonimo libro di
Kathryn Stockett è un meraviglioso affresco, tutto al femminile, che racconta
il razzismo mascherato da bon ton e buone maniere, imperversante nelle famiglie
di Jackson, Mississippi, negli anni ’60, dove le cameriere di colore subiscono
ogni tipo di sopruso immaginabile da parte delle “signore” bianche, le quali
passano il loro tempo a giocare a bridge ed a
organizzare serate di beneficienza.
Un film molto emozionante dove si
susseguono momenti di ilarità a momenti di profondo dolore, ingiustizia,
rabbia, e dove le lacrime non si trattengono.
Non aspettatevi il “e vissero felici
e contenti”.
L’obiettivo del regista, Tate
Taylor, non è quello di dare il contentino agli spettatori alla fine del film,
ma di porli nella condizione di chiedersi se il razzismo di quegli anni esiste
ancora e soprattutto se è circoscrivibile alla sola America.
Ovviamente no: il pericolo di
diventare dei mostri, come quelli che indossano quei bei vestiti nel film, è in
agguato soprattutto nella nostra società che da soli 20 anni, anno più o anno
meno, vive il fenomeno dell’emigrazione e della convivenza tra popoli diversi.
Nel prossimo post, con un pò più di leggerezza, incontriamo le eroine che, nel bene o nel male, hanno fatto di The Help un grande film.