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lunedì 9 aprile 2012

WATER FOR ELEPHANTS


Che in Italia è stato tradotto in “Come l'acqua per gli elefanti”.
Vi avverto subito che questo post contiene spoiler, quindi se siete interessati a veder il film, fermatevi qui :).
Premetto che non ho letto il libro, mi riprometto però di farlo.
Anche se, in genere, è difficile che la trasposizione cinematografica possa essere più bella della storia raccontata nelle pagine di un libro.
Di base la trama non è malvagia, anche se non proprio originale.
Ciò che manca a questo film è il ritmo e la proporzione nei tempi della storia, oltre che, come dicevo sopra, l'originalità.
Quello che vi racconterò nelle prossime righe è esattamente la descrizione del film.
C'è un anziano vedovo, solo e abbandonato dai figli che va al circo, per ricordare i bei tempi andati e che, davanti ad un bel bicchiere di scotch, racconta al giovane gestore la sua triste storia.
Figlio di immigrati polacchi che fanno i sacrifici per mandarlo a scuola, il giorno dell'ultimo esame di veterinaria, viene avvisato che i genitori sono morti nel consueto incidente d'auto. 
Il resto vien da sè: lui che non può finire il college, la banca che si prende la casa e tutto il resto lasciandolo con una misera valigia e le gambe che lo portano lungo la ferrovia.
E infine il treno dei desideri che lo condurrà ad una vita migliore.
Non proprio.
Perché il giovane Jacob (team Jacob questa volta) finisce in un circo viaggiante, il Benzini Brothers.
Dalla mattina alla sera del primo giorno spala merda di cavalli e prima dell'inizio dello spettacolo si innamora della moglie del titolare del circo, la bella Marlena.
E già là capisci che non andrà a finire bene anche perché August, il maritino, è uno con seri squilibri psicologici, che si diverte a far sparire i lavoratori gettandoli dal treno in corsa oltre che a picchiare selvaggiamente gli animali del circo e pure la moglie.
Fatto sta che Jacob si vende come veterinario, il secondo giorno ammazza uno dei cavalli dello spettacolo principale, condotto da Marlena, rischiando di essere defenestrato dagli uomini bitorzoluti del boss.
Non capendo probabilmente l'antifona il quarto giorno flirta con Marlena, il quinto giorno cerca di fermare il capo dal picchiare un'elefantessa, il sesto giorno si rende conto che Rosie, l'elefante, nuova attrazione del circo, capisce il polacco..
Questo sì è saper scrivere.
Risolti tutti i problemi, basta parlare in polacco e il pachiderma fa tutto quello che le chiedi come un cagnolino.
Il circo, che ovviamente era alla canna del gas prima dell'arrivo di Magic Jacob, ha un futuro assicurato.
Il settimo giorno Jacob anziché riposarsi come fece qualcuno più in alto di lui che si inventa??
Bacia Marlena.
L'ottavo giorno il capo si accorge che tra sua moglie e il veterinario scorrono sguardi intensi e picchia entrambi.
Jacob deve andarsene dal treno in corsa prima di farsi buttare non troppo gentilmente da qualcun altro.
E qui Titanic docet: “salti tu, salto io”.
Saltano entrambi, vanno in motel a fare le porcherie invece di sparire dalla faccia della terra, e ovviamente il risveglio non sarà dei più sereni.
Lui picchiato a sangue e Marlena riportata nel letto nuziale, dove l'intraprendente Jacob la ritrova dopo aver inseguito il treno (forse gli è rimasto il super potere della velocità da un altro film...).
Ma lui non è un uomo malvagio, non può uccidere il suo avversario.
Quindi va in cuccia a dormire e quando Marlena va da lui prima dello spettacolo le chiede di fuggire insieme durante l'intervallo.
E lei gli dice di sì perchè lo ama.
A questo punto sogni con tutto te stesso che August li ammazzi entrambi per far finire questo tedio.
Ma tranquilli perchè, come potete immaginare, per qualcuno è l'ultimo giorno.
Sognate l'azione??
Un duello all'ultimo sangue tra i due uomini per vincere l'amore di Marlena, o una prova di coraggio o Jacob che sacrifica la propria inutile vita per l'amore, quello con la A maiuscola.
Non va esattamente così.
Gli uomini di August, infatti, si erano rotti le balle di venire ammazzati per nulla quindi decidono di aprire le gabbie dei leoni che fanno fuggire tutto il pubblico.
Jacob finisce in un batter d'occhio K.O., perchè senza i super poteri non è proprio in grado di far nulla e August, dopo aver messo fuori gioco l'avversario, se la prende con la moglie cercando di soffocarla.
A questo punto l'unico essere intelligente del circo, Rosie l'elefantessa, prende in mano o meglio in proboscite la situazione, estrae dal terreno il chiodo con cui viene fermata la sua catena e lo conficca in testa ad August.
Il Benzini Brothers chiude, Jacob e Marlene si sposano, figliano, lei muore, lui finisce all'ospizio ma poi, grazie alla storia or ora raccontata, trova di nuovo lavoro come bigliettaio del circo, al posto del giovane tipo pieno di piercing.
Meglio della riforma del lavoro in Italia.
Reese Witherspoon nei panni della minuta circense è perfetta, così come Christoph Waltz come cattivo è una festa per gli occhi.
Robert Pattinson riesce ad interpretare Jacob con un totale di due sguardi, quello da "che cazzo ci faccio qui", per quasi tutto il film, e quello con un occhio solo quando le prende.
Ma è un passo avanti rispetto al monosguardo ebete di quando interpreta Edward Cullen.
In compenso le musiche del film sono molto belle.
Stay tuned.

martedì 7 giugno 2011

MTV MOVIE AWARDS 2011

Dando per certo che tutte voi abbiate messo la sveglia alle 3:00 di ieri per seguire la diretta degli MTV MOVIE AWARDS 2011, assolutamente imperdibili, e che dunque sappiate tutto su nomination e vincitori, non ci resta che…
..Piangere e commentare acidamente
Come ho già avuto modo più e più volte di dire questo tipo di premiazioni, costruite ad hoc per teenager boccaloni, riserva il peggio, del peggio dell’immoralità, scostumatezza, maldicenza, maleducazione, mancanza di stile, tatto ed erudizione del mondo.
Premesso questo c’è anche da dire che, per chi come me li guarda con un’ottica critica, c’è tanto da divertirsi..
Ma andiamo al sodo, all’aspetto più interessante, alle ciaccole da red carpet..
Sarà che era la 20esima edizione, sarà l’ebbrezza per la morte di Bin Laden, sarà che in realtà le emissioni di Fukushima sono giunte fino ad L.A., ma i look di quest’anno erano brutti, brutti, brutti!!
La prima impressione che ho avuto è stata che l’età delle giovinette che si apprestano ad arrancare su enormi scafandri luccicanti, che qualcuno osa chiamare scarpe, diminuisce anno dopo anno..
A vedere certe foto siamo quasi al limite della pedopornografia.
Evitando dunque ogni commento sui look delle under 18, incapaci di agire, di intendere, di volere, di allacciarsi le scarpe e a maggior ragione di scegliere un vestito, mi appresterei a dare i voti alle colleghe un poco, ma poco, più grandi scegliendoli tra:
-QUEEN: per le regine del fashion;
-GLAMOUR: per i look accettabili;
-TROLL: non ti si può guardà;

EMMA WATSON: ha 22 anni, ma l’esperienza di un’attrice navigata in fatto di red carpet. Nelle ultime occasioni mondane a cui ha partecipato non ha mai sbagliato un look, riuscendo a scucire anche ai più severi critici il complimento ambito da tutte, ossia l’equiparazione, in fatto di eleganza, all’indimenticabile Audrey. Non per niente Alberta Ferretti le ha affidato una collezione eco-chic.
Con un vestitino stretch bianco impreziosito su collo e maniche si porta a casa la votazione più alta. È lei la QUEEN della kermesse.

EMMA STONE: stesso nome, look opposto. La giovane attrice di “The Rocker-il batterista nudo” ha sfoggiato per l’occasione un vestito in simil-pizzo-floreale nero con frange finali..praticamente un’abat jour. Avendo però visto molto peggio le riservo un GLAMOUR.

KIRSTEN STEWARD: deduco che le piace il rosso..due anni fa si era presentata con una mise in stile Spider-girl, quest’anno si è divertita ad attaccare ad un pezzettino di stoffa tutte le spille da balia e qualsiasi altra cosa contenuta nella scatola dei fili della nonna. L’unica però ad aver avuto il coraggio di calzare un paio di ballerine e solo per questo si merita un GLAMOUR.

Per caso quest’anno va di moda lo stile animal?? Mi sa di sì perché in tre si sono presentate sul red carpet credendosi “Sheila la regina della foresta”. Parlo di:
-REESE WHITERSPOON: non sa vestirsi, me ne ero già accorta. Il film su una compagnia circense deve averle dato il la per la scelta di un abito monospalla ceruleo con motivo a giaguaro. Non leopardo, non ghepardo, ma giaguaro. Ne sono sicura. Sono andata a googlarmi giaguaro il cui mantello riporta macchie della medesima forma del vestito di cui sopra. Per le fashion e movie victims consiglio di riascoltarsi la lezioncina di Miranda Prestley (meryl streep) alla nuova assistente Andrea (anne hathaway) in fatto di colore ceruleo sul “Diavolo veste prada”.
-ROSIE HUNTINGTON WHITELEY: cotanta sconosciuta, al secolo modella, ora nuovo acquisto del film Transformer 3, alla faccia (rifatta) di Megan Fox, in onore a Salgari si è vestita da tigre della Malesia.
-LILY COLLINS: anche lei nuova stellina emergente, che ha condiviso il set di “The blind side”con Sandra Bullock, che per quella interpretazione ha vinto l’Oscar, nonché figlioletta del più celebre Phil Collins, ergo raccomandata, ha sfoggiato anch'essa un abito tutto maculato.
A tutte e tre mi duole dare un TROLL.
Non si preoccupino però più di tanto, perché se quel voto deriva dal mio poco apprezzamento per quello stile particolare, sono in buona compagnia con altre due attrici, le quali invece vincono la medaglia delle peggio vestite senza giusta causa. Mi riferisco a :
-BROOKLIN DECKER: che no, non è un tipo di trapano. Attrice, non chiedetemi in cosa, si è presentata sul red carpet con questa cosa qui. Cliccate per vedere la foto. Non saprei nemmeno come descrivervelo. È brutto come la statua di Giovanni Paolo II in Stazione Termini. Ha pure la stessa forma…TROLLISSIMA
E poi lei, oramai habitué del voto più basso. Perché lei è TROLL inside, è tamarra dentro, fuori, sopra, sotto eppure intorno. CAMERON DIAZ: non si accorge del tempo che passa ed in effetti ha sì un bel fisico, ma tesoro alla soglia dei 40 un vestitino che termina in pants no. Non si fa. Non si può. Quello è il genere di abito che potrebbe indossare una 12enne.
Ma lei ci piace così, perché non se ne rende conto, è una gran baucca, che ride per niente e non sa né vestirsi, né, ahinoi, recitare.
Eppure ci consola perché ci fa capire che puoi anche essere là, ma se manca il sale in zucca è ancora meglio stare seduta ad una scrivania, dietro ad un computer in un anonimo studio, di una anonima città.
AMEN