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venerdì 12 novembre 2010

AND SO HAPPY CHRISTMAS..

Manca ancora più di un mese a natale, ma i negozi, centri commerciali e quant'altro hanno già incominciato a marciarci sopra. Alberi di natale, decorazioni, statuine per il presepe e ovviamente quello che fa girare di più l'economia nel periodo natalizio...ossia tanti, tantissimi giocattoli.
Mi è stato per l'appunto recapitato stamane un depliant di un noto centro commerciale della zona, che raccoglie in 79 pagine qualsiasi regalo un bambino possa desiderare..
fate conto che nelle prime 26 pagine ho contato 150 item..poi ho pensato che avrei speso del tempo inutilmente..e soprattutto non sapevo se conoscevo abbastanza numeri...
una bolgia di giocattoli suddivisi a secondo dell'età, a seconda del sesso e a seconda dei gusti e delle inclinazioni di ciascuno.
Partendo dalle costruzioni LEGO, con cui puoi realizzare anche tu il tuo bunker anti-atomico, ai regali per l'infanzia, come dondoli, tappeti parlanti (sì ci sono anche questi) e quant'altro, passando per le fashion dolls, alias barbie, winx, bratz (imperdibile il glitterizzatore per personalizzare i vestiti ed accessori della barbie..yuppi!!), le bambole che sbrodolano, smerdano, strillano, o quelle più composte che cantano,ballano, ridono; i cd “accessori per bambina”, che in realtà altro non sono che quei giocattoli con cui ci ricordano che noi femmine abbiamo un destino segnato, e quindi, cucine, forni, passeggini, carrelli per la spesa, macchine da cucire, ferri da stiro, aspirapolveri, tutto in miniatura, ma a prezzi che non fanno decisamente concorrenza all'IKEA.
Dopodiché gli evergreen, ossia i peluche, da quelli grandi come una caccola, al grizzly in dimensione reale e i puzzle, dove il vero godimento è cercare il pezzo mancante.
I giocattoli col fiocco blu sono tratti direttamente dai cartoni animati: Ben Ten, Gormiti, con mia somma sorpresa le tartarughe ninja vanno ancora di brutto, d'altronde sono gli animali più longevi della terra, e vari altri trucidissimi personaggi tv. Nella stessa sezione compaiono anche calcio balilla e biliardo e poi i vari modellini di camion, ruspe, macchine, aerei, moto e qualsiasi altro veicolo immaginabile.
Si passa poi ai giochi unisex, vale a dire quelli didattici e in scatola. E anche da questa categoria si vede come il mondo si è decisamente evoluto, non so se in bene o in male..ai posteri l'ardua sentenza.
A parte che quando ero giovine io per gioco s'intendeva quello svolgentesi rigorosamente fuori casa, che riuniva tutti i peggiori teppisti del quartiere e che ti regalava tante e significative cicatrici, comunque il gioco “didattico” era il Sapientino della Clementoni, giusto per non fare pubblicità, con cui imparavi l'inglese, la geografia, la matematica, e che a me non è servito poi a molto..
per gli scienziati del domani, c'era il set del microscopio, che includeva due vetrini, una musicassetta per imparare a mettere a fuoco il microscopio, un paio di barattoli contenenti liquidi non identificati e una mosca vivisezionata..ho ancora gli incubi solo per aver visto, chiuso, quello di mia sorella..io, ringraziando il cielo, ricevevo regali come gira la moda.
Per i bambini del ventunesimo secolo, invece, gioco didattico è un computer, contenente non meglio specificate attività educative..sì un notebook, di dimensioni ridotte, che dovrebbe essere in grado di rendere un bambino un piccolo genio, anche se secondo me può solo renderlo rincoglionito e misantropo.
Il problema è che ci siamo dimenticati una cosa importantissima: il verbo giocare presuppone la presenza di più persone, la condivisione di un momento di serenità, di leggerezza, di svago e, perché no, anche di cultura. Anche il giocattolo più costoso, più scintilloso, più quel che vi pare non darà nulla se non hai nessuno con cui condividerlo. Il vero regalo è stare insieme alle persone a cui si vuole bene, proprio come più di 2000 anni fa succedeva a quel marmocchio riscaldato da un bue ed un asinello e dall'amore di mamma e papà.