Blogger news

giovedì 11 aprile 2013

LA SACERDOTESSA INCONTRA IL PAPA



Tratta da Google imagini, a sua volta tratta da TG24.Sky.it
Patti Smith non ha religione.
Lei è uno spirito libero come ha sempre dimostrato negli ultimi 38 anni della sua carriera musicale.
Le religioni invece, come ha avuto modo di spiegare in varie interviste, pongono limiti e confini.
Questo non le ha certo impedito di cercare una sua dimensione religiosa, e di trovarla, grazie alla stessa sensibilità che le ha permesso di diventare un leggenda rock.
La riprova del profondo senso religioso di questa rock's lady l'avevamo già avuta nel 1979, anno in cui è uscito il suo quarto album "Wave", che prende il titolo dall'omonima canzone da lei dedicata a Papa Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso, il cui Pontificato è durato solamente 33 giorni, interrotto dall'improvvisa morte per cause ad oggi non ancora ben definite.
Dalla canzone emerge l'amore per un altro essere umano, buono, fragile e sincero, e non per quello che il Papa rappresenta, ossia il Capo della Chiesa Cattolica, oltre che il Sovrano dello Stato Città del Vaticano.
Ecco perché, con l'ascesa al soglio pontifico del primo Papa (su 266) che ha scelto di assumere il nome di frate Francesco d'Assisi, il frate povero, Patti Smith ha voluto andare ad incontrarlo.
Vari giornali on-line (es: Leggo) riportano la notizia che Mrs. Smith, in Italia per un festival musicale, ieri si è recata a San Pietro per stringere la mano a Bergoglio, in quanto durante la scelta del nuovo Pontefice aveva pregato perché costui assumesse il nome di Francesco.
La sacerdotessa non sarà cattolica, ma deve avere un contatto diretto con il Boss dei Cieli, che ha esaudito le sue preghiere.
D'altronde Patti Smith di Boss se ne intende: indimenticabile la collaborazione con Mr. Springsteen che ha dato vita ad uno dei pezzi più conosciuti della sacerdotessa "Because the night".
Sotto canzone e testo di "Wave":
Stay tuned!!


martedì 9 aprile 2013

V.I.N. (=VERY IMPORTANT NEWS)

CHI è CHI??
La very, very, very, important news di oggi, e il fatto che sia very very very important lo si capisce perchè pure il telegiornale di MtV ha riportato la notizia, è che la la sosia di Zooey Deschanel, AKA Katy Perry, è andata in Madagascar.
C'è pure un giornalaccio italiano (leggi Vanity Fair) che ha postato delle foto dell'evento. Putroppo hanno anche commentato la notizia con il solito articolo per ritardati mentali dando alla Perry della nuova Madre Teresa di Calcutta.
Ma per favore!!!
Il vero motivo del viaggio in Madagascar della cantante è un altro.
 RE JULIEN TRA MORTINO E MAURICE SALUTANO KATY PERRY   
Per rilanciare una carriera che sta prendendo una piega in discesa, la Perry ha deciso di puntare, oltre che sul puttan-pop, anche su un duetto che avrà dell'incredibile e che la vedrà contendersi la scena con niente meno che Re Julien, il re dei Lemuri.
Quest'ultimo è molto noto per essere un eccelso cantante e ballerino, avendo la famiglia dei Lemuri la musica nel sangue.
Tutti ricordano la hit con cui nel 2005 è stato lanciato il primo Madagascar "Mi piace se ti muovi", scritta, cantata, ballata e interpretata dallo stesso Re Julien, che con quel pezzo ha fatto morire d'invidia anche David Guetta.
La Perry e Re Julien si sono conosciuti grazie a Madagascar 3, nella cui colonna sonora, oltre alla famossisima canzone "Afro Circus", è inserita anche "Firework", canzone interpretata dalla prima.
I due, riportano i meglio informati, hanno stretto una innocente amicizia rinsaldata dal recente viaggio della Perry e dalla sua scelta di mettere il suo destino musicale nelle mani/zampe di re Julien.
Non è ancora dato sapere cosa ne pensa Sonya, la fidanzata di Re Julien, del duetto.
In caso di scontro io però scommetto su di lei.
Stay tuned!!


lunedì 8 aprile 2013

TALE PADRE...

Tale figlio.
E' una considerazione che ho fatto dopo aver saputo che Blackie Dammet ha scritto un libro sulla sua vita dannata, infarcendolo, tra le altre cose, di aneddoti riguardanti il figlio.
Blakie Dammet è un nome d'arte, che  la maggior parte di voi probabilmente non conosce perchè non ha raggiunto quel successo mondiale che ha invece investito il figlio.
Sto parlando di John Kiedis, ossia il padre di Anthony Kiedis, il front man dei Red Hot Chili Peppers.
John Kiedis è una sorta di Vasco made in USA, non ugualmente famoso, ma uno che ha condotto una vita spericolata e all'alba dei suoi primi 74 anni ha deciso di regalare al  mondo il racconto di com'era la L.A. degli anni passati, potremmo anche dire del secolo scorso, e di come ci ha cresciuto suo figlio.
A distanza di anni dalla fatica letteraria di Anthony Kiedis, Scar Tissue, arriva, per ora in formato e-book, il romanzo storico del padre.
E quale titolo può mai aver scelto per la sua opera prima un damerino degli anni sessanta/settanta, con una carriera d'attore molto sfocata, che diventa pusher della hollywood bene e con una lista di amiche comparabile solo con quella del figlio?
LORD OF THE SUNSET STRIP (che a differenza di quello che state pensando non è altro che il nome attribuito ad un settore del Sunset Blv)
Un titolo che fa l'occhiolino ad uno dei libri più venduti di sempre, The Lord of the Rings, ma che per assonanza fa pensare alla rivista più amata dagli adolescenti maschi, Playboy.
Uno strano mix per un memoriale che ha tutta l'aria di ricalcare alla perfezione il clichè del "droga, sesso e rock'n roll", cioè strano è l'uso indiscriminato di una parte del titolo dell'opera monumentale di Tolkien...
La copertina ruffiana mostra in primo piano una foto di un giovanissimo Anthony Kiedis fianco a fianco col padre dal quale sembra essersi riprodotto per gemmazione.
Questa scelta mi ha fatto pensare che il paparino vuole mettersi via la pensione sfruttando la celebrità del figlio, ma non avendo ancora letto tutto il libro non ne ho la riprova.
Ciò che posso dire invece è che dal primo capitolo sembrerebbe che John Kiedis, a differenza del figlio, abbia un raro e apprezzabile dono: la sintesi.
Non sta lì a raccontartela, ma va direttamente al punto, se G ancora meglio.
Si spera pertanto di non dover leggere altre 453 pagine scritte senza l'uso del thesaurus in cui Anthony si alza, va a pisciare, esce, si reca nella downtown, si droga, gli passa, si rifà, accidentalmente canta, si fa ancora, tromba, questo copiato e incollato per 365 giorni a loro volta moltiplicati per circa 40 anni.
Anche se i Red Hot sono una delle mie band preferite, ed ho una cotta per Anthony sin dagli anni '90 aspettatevi una recensione critica e non abbagliata dai muscoli e tatuaggi del mio bel beniamino.
Stay tuned!!