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giovedì 29 marzo 2012

TWO IS MEJO CHE ONE

C'erano una volta due fratelli tedeschi entrambi affetti da pedofilia latente, i quali per soddisfare la loro brama segreta di giovani corpi avevano iniziato a scrivere delle fiabe, basate su antiche storie tramandate a voce, che andavano poi a raccontare di Paese in Paese.
La loro produzione fu immensa: circa 201 fiabe, che fruttarono chissà quanti giovinetti e giovinette, la cui infanzia fu tormentata dalle oscure storie e dal germanico duo che le raccontava.
Ad altri due fratelli, Walter Elias e Roy Oliver Disney, va il merito di aver trasformato quei racconti, un tempo usati per intimidire/abusare i bambini, in gioiosi passatempi e di aver creato un magico mondo di cartoni animati.
Risale al 1923 la fondazione della Disney Bros, ribattezzata due anni dopo in "Walt Diney Studios".
Nel 1937 gli Studios producono il loro primo lungometraggio "Biancaneve ed i sette nani", che diverrà il primo classico Disney, e, per adattarla al pubblico, per lo più formato da bambini, la storia viene modificata in varie parti.
Infatti nella oscura fiaba originaria dei tremendi fratelli Grimm:
- la Regina chiede al cacciatore di uccidere Biancaneve e di portarle polmoni e fegato, di cui poi si nutre;
- prima di usare la mela avvelenata, Grimilde fa altri due tentativi per uccidere Biancaneve con una cintura ed un pettine avvelenati;
- il Principe scoperta Biancaneve morta chiede ai nani di portarla nel castello per poterla ammirare, ma durante il tragitto uno dei servi inciampa facendo cadere la bara di cristallo e così il pezzo di mela avvelenato esce dalla bocca della ragazza che si risveglia;
- la Regina cattiva, invitata al matrimonio tra il principe e Biancaneve viene costretta ad indossare pantofole di ferro rovente ed a ballare con le stesse, che ne provocano la morte.
Da allora molte sono state le riedizioni di Biancaneve e i 7 nani nella versione Disneyana: nel 1949, 1952, 1958, 1967, 1972, 1975, 1983, 1987, 1993 e infine nel 2001.  
Sono 64 anni di tradizione Disney non facilmente sovvertibili.
Ecco perchè dubito che i due rimaneggiamenti di questa fiaba, ossia "Mirror Mirror" e "Biancaneve ed il cacciatore",
 in uscita quest'anno, possano avere molto seguito.
A mio modo di vedere rappresentano solo l'imbarazzante (per chi un pò segue il cinema) fenomeno dei film per i bimbomimkia, costruiti solo per il botteghino, i cui ingredienti sono perennemente gli stessi, cioé:
- una giovane topa, nel caso di specie Lily Collins/ Kirsten Stewart
- un'attrice affermata in spolvero (Julia Roberts, Charlize Theron), che di solito commenta la sua partecipazione a questi film dicendo "nooo, sono stati i miei figli a chiedermi di partecipare a questo film. Erano così eccitati all'idea". E dite la verità, che lo fate solo per i soldi!!
- il macho (a seconda dei gusti): questi non so chi sono e nemmeno mi interessano.


A quanto pare il discrimine tra queste due innovative pellicole sarebbe dato dal fatto che in "Mirror, Mirror" la trama rimane quella classica, ma il tutto è rimescolato in chiave post-moderna e molto glam. Basta guardare i costumi, il trucco e le acconciature per capire che questo film è stato girato sul set di Alice nel Paese delle meraviglie di Burton.
Biancaneve e il cacciatore invece è invece la riedizione del video della canzone "Frozen" di Madonna, anno 1998.
Stay tuned.