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lunedì 20 giugno 2011

CHI HA PAURA DEL LUPO MANNARO??

Anche se, dati i tempi, sarebbe più opportuno porre la domanda all’inverso ovvero “di chi ha paura il lupo mannaro?”.
Infatti la letteratura ed il cinema più recenti paiono essersi nuovamente interessati a questa figura leggendaria, all’anglofono were-wolf, dove, come ci insegna Prof. Severus Piton nel terzo film della saga di Harry Potter (e il prigioniero di Azkaban), were=uomo e wolf=lupo.
Per werewolf si intende quell’uomo che morso durante la luna piena da altro appartenente a cotale razza contrae il virus del boy-scoutismo ed inizia a vestirsi in t-shirt, braghette corte e fazzoletto rigorosamente verde e blu attorcigliato intorno al collo, purtroppo non abbastanza stretto, che viene inserito in vari gruppi di appartenenza quali lupetti e coccinelle, e che inizia ad: aiutare le vecchine ad attraversare la strada, a tagliare l’erba del vicino, a buttare via la spazzatura per tutto il vicinato e cosa più importante può imprecare dicendo solo “oh per tutte le giovani marmotte!!”.
Oopps, non proprio, ok sono una piaga anche loro, ma il lupo mannaro, a cui mi riferivo io è un tantino più brutto, cattivo e pulcioso, ma decisamente benestante, visto che da qualche anno imperversa nei film sbancando i botteghini…
La filmografia sui licantropi è caratterizzata da grandi successi (vedi qui, oppure qui). Io personalmente ricordo ancora “Voglia di vincere”, dove un giovane Michael J. Fox, trasformato in uomo lupo, ulula sopra una macchina. Il trait d’union con ritorno al futuro è dato dal giubbetto rosso e bianco della squadra di baseball..sempre lo stesso…
Poi l’argomento nel tempo è un po’ stato abbandonato, fino a che, per somma sfortuna, ad una mormona in fregola è venuta l’idea di scribacchiare un libercolo nel quale si fronteggiano team edward e team jacob, il primo pro vampiro glitter ed il secondo pro uomo-lupo pompato ed epiladyzzato.
Solo il regista Joe Johnston con Wolfman, puntando niente-popo-di-meno-che su Benicio Del Toro, pensava di fermare la dilagante americanizzazione/distruzione/sputtanamento di leggende antiche come il mondo da parte di infoiate scrittrici di mezza età (ci metterei dentro pure quella che ha scritto gli 11(!!) libri della serie di Sookie Stackhouse, ossia True Blood, che oltre ai were-wolves è andata a scomodare puro l’uomo-tigre..), tuttavia, ahinoi, non ci è riuscito.
Twilight fonte di ogni male??
Sembra un’esagerazione, o forse no.
Infatti la più recente pellicola che tratta di un lupo mannaro è la trasposizione rimaneggiata e bimbominchianizzata della favola di Cappuccetto Rosso.. Sangue…
E chi ti ha avuto questa brillantissima e avanguardistica idea???
Catherine Hardwicke, regista che è stata notata per “Thirteen”, pellicola che per copione aveva il diario “segreto” della figliastra Nikki Reed, e diventata definitivamente famosa per aver girato Twilight, basato sul primo libro della saga (dove la figliastra si è aggiudicata la parte di Rosalie..come dire..non è vero che solo Silvio Muccino è un raccomandato…).
Pare che mi sono infognata, ma ci arrivo al punto…
La Signora Hardwicke, che, a volerla dire tutta, ha fatto anche un bel lavoro visto il povero e cialtronesco contenuto del libro, non è però stata riconfermata per il film successivo, quello in cui giust’appunto viene introdotta la trasformazione in lupi degli appartenenti alla tribù dei Quileute. E si vede che le è rimasta la voglia e così ha deciso di girare un secondo Twilight, non ufficiale, ma per la recensione ad hoc aspettate i prossimi post.

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