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mercoledì 8 febbraio 2012

COSTA CONCORDIA: LO SPETTACOLO DELLA TRAGEDIA

Gli americani sono proprio avanti.
Almeno per quanto riguarda le tragedie.
Infatti se da noi un tragico avvenimento viene ridotto ad un plastico dibattuto da mummie viventi a Porta a Porta o da cialtroni televisivi all'Arena, lì si fanno direttamente i film, come è successo per l'omicidio di Meredith Kercher, dove, mentre il processo era ancora in itinere, uno dei principali indagati, Amanda Knox, era già stata televisivamente assolta. Un caso di preveggenza mediatica.
Oppure di gran voga sono anche i documentari, che sembrano più reali dei film in 3D che si ostinano a farci vedere al cinema.
Da noi invece, il massimo a cui possiamo aspirare, sono le ricostruzioni alla "ultimo minuto", che mi fanno venire in mente gli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo con protagonista il signor Rezzonico e compagnia bella, mentre, se ci va di culo, dobbiamo sorbirci Giacobbo e almeno qualche ectoplasma.
Questa volta tuttavia ci è andata bene, nel senso che probabilmente ci basterà comprare i diritti dalla National Geographic per vedere la ricostruzione dell'incredibile disastro della Costa Concordia, già passato alla  storia come il Titanic-bis.
La vigilia di San Valentino, infatti, gli americani potranno vedere il docu-film "Italian Cruise Ship Disaster: The Untold Stories"  prodotta dalla Dragonfly TV per il National Geographic Channel (NGC).
Realizzato grazie alle interviste ai sopravvissuti americani, ai video girati a bordo, alle registrazioni radio tra la capitaneria di porto e il comandante Schettino e con la partecipazione di commentatori di un certo spessore tra i quali Dirk Pitt e l'inseparabile amico Al Giordino, entrambi occupati nella NUMA (National Underwater & Marin Agency), questo ducumentario si prefigge di capire 1. il motivo per cui la nave è affondata,  2. se tale disastro poteva essere evitato, 3. perchè i passeggeri non sono stati avvisati prima di quello che stava realmente accandendo e 4. quali sono le somiglianze e le differenze rispetto all'affondamento del Titanic.
C'era veramente bisogno di scomodare la National Geographic per rispondere a queste domande?
No perchè io avrei mezza idea circa le risposte, e dato che, sfortunatamente, non siete americani e quindi non potete vedere questa meraviglia di documentario, o lasciate questo post all'istante oppure dovete fare i conti con il mio cinismo.
Risposte:
1. la nave ha urtano un grosso scoglio ad alta velocità e ciò ha determinato uno squarcio lungo 70 metri lungo la fiancata destra. La nave ha iniziato ad imbarcare acqua e siccome non c'erano paratie (anche 100 anni fa non c'erano) la nave si è inclinata fino ad appoggiarsi a quello che rimaneva della roccia.
2. sì. bastava un capitano diverso, o meno coglione e codardo.
3. risposta multipla: a Schettino piacciono i pigiama party/ quelli della crew che non sono scappati non sapevano che stesse affondando la nave.
4. c'è solo una differenza: Leo e Kate non erano a bordo.

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