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venerdì 22 novembre 2013

THE HUNGER GAMES...


...ovvero l'esempio lampante di come un'idea nemmeno troppo schifosa possa essere totalmente rovinata da una pessima scrittura.

Il prossimo 27 novembre, anche nel Bel Paese, uscirà il secondo film della saga dei The Hunger Games, sottotitolato "La Ragazza di Fuoco" (titolo originale "Catching Fire").
Avevo sentito così tante chiacchiere su questa serie di libri che, un giorno, ho deciso di leggermi il primo. Il giorno dopo ho letto il secondo. Il giorno successivo ho letto il terzo libro, capitolo finale della saga.
E li ho letti tutti e tre in inglese...
In tre giorni ho finito la saga leggendola, durante la pausa pranzo, in un'altra lingua (io sono italiana) .
Ammetto che la mia pausa pranzo è di due ore e mezza, ma, nonostante ciò, una lettura troppo facile è una lettura priva di valore, a mio modo di vedere.
Ma allora perchè l'avrei letta?
La ragione è che non potevo credere che una tale merda potesse essere stata pubblicata, e, soprattutto, considerata un fenomeno editoriale!!
Doveva per forza esserci un finale incredibile, una improvvisa elevazione della scrittura, l'intervento di un editor che riaggiustasse il tiro, desse profondità alla trama o almeno un pò meno di prevedibilità al finale.
Al termine dei tre libri sono rimasta con un pugno di mosche in mano perchè, con la stessa inconsistenza con cui inizia il primo libro, si conclude il terzo.
Per un momento mi è sembrato di tornare all'epoca di Twilight.
Anzi peggio.
Perchè se la Meyer e la Collins hanno in comune il vizietto di creare personaggi assolutamente assurdi ed irreali (e Peta è quasi più irreale di un vampiro che sbriluccica al sole!!), e di parlare per ore di fatti totalmente irrilevanti (Bella si lava i denti ogni cinque minuti, ma la Collins si sofferma di più su come cucinare la selvaggina che non sulla morte di Prim...), almeno c'era qualcuno che soleva gridarlo al mondo che Twilight era un libro che poteva piacere unicamente a chi, nella propria vita, era solito limitarsi a sfogliare l'elenco telefonico o, al massimo, il volantino della Euronics.
Ora, con questi Hunger Games non c'è nemmeno quello scontro tra fan e haters, che faceva, sinceramente, sbellicare dalle risate e mi faceva credere che ci fossero ancora i Lettori con la L maiuscola.
Nessuno che, col petto in fuori, proclama che la serie di libri di "The Hunger Games" è fuffa andata a male.
E questo, a quanto ho capito, non è successo perchè, in fondo, Katniss Everdeen è una badass e farebbe il culo a Bella.
State scherzando vero? Badass è la vecchia di Madagascar che prende a borsate il leone, non una che per l'80% della saga non prende una decisione sua manco se la caga su un piatto.
Un personaggio che è stereotipato al limite, un personaggio che già sai quello che farà nel terzo libro quando sei a metà del primo.
I libri della Collins hanno così tante imperfezioni da far venire il nervoso proprio mentre vengono letti.
Cioè, di solito, un libro lo finisco e poi mi faccio un'idea nel complesso.
Avevo già gli occhi iniettati di sangue dopo dieci pagine del primo libro.
Volete un'elenco?
Ed elenco sia:
- la Collins scrive i libri in prima persona per evitare di dover ambientare (e quindi scriverne) la storia sia da un punto di vista cronologico, che di location nonchè, di dover dare una caratterizzazione ai personaggi. é una cosa frustrante;
- le descrizioni sono un optional, ma il lettore non ha mai abbastanza soldi per godere di una scrittura minimamente accessoriata. E questo non perchè la Collins vuole lasciare che sia la fantasia del lettore a riempire i buchi neri dei suoi libri, ma perchè NON SA SCRIVERE. Tolkien mancava poco che descrivesse pure come cagano gli hobbit eppure generazioni e generazioni di persone hanno fantasticato con i suoi libri. Lui era un maestro, un vate della scrittura. La Collins è solo un water, o meglio un bidone.
- le uniche descrizioni, e considerato che si parla di Hunger Games la cosa appare piuttosto ridicola, sono relative al cibo. Più che tra le fila dei fantasy, questi libri potrebbero trovare giusta collocazione tra "Cotto e Mangiato" e "Le ricette della prova del cuoco".
- il secondo libro non ha alcuna ragione di essere stato scritto, non dice niente, non aggiunge niente è una mera e ridondante ripetizione del primo, tanto che, se per errore passate dal primo al terzo, potreste anche non accorgervi che avete saltato il secondo.
- i libri sono di una noia mortale. Piatti. Scialbi. Nè la scrittura, nè, personalmente, quanto scritto è riuscito  a farmi provare un'emozione intensa. Nessun traculento massacro, nessuna vera scena violenta, nemmeno un pò di sano bullismo o nepotismo, anche se l'oggetto del libro sono dei "giochi della gioventù" dove l'obiettivo è ammazzare tutti gli altri concorrenti. Scusami Mrs. Collins, era questa l'idea su cui volevi fare la saga oppure la partecipazione al balletto del "Lago dei cigni". Che, poi, c'è più suspance emotiva in Black Swan che non nei tuoi tre libri.
Anzi, ad essere più precisi, la Collins spesso usa il trucchetto stilistico brevettato dalla Meyer.
Ossia, appena la trama, presentando un incipit di azione, rende necessaria una scrittura un pò più accurata o dettagliata, la Mary Sue di turno sviene e si risveglia quando il peggio è passato.
Inoltre, pur non essendo fan delle saghe in stile "50 sfumature", non si può non notare che in tre libri non è stata inserita nemmeno una scena di sesso. Cioè vuoi dirmi che due teen-agers, che per definizione hanno gli ormoni a mille, i quali rischiano ogni secondo di essere ammazzati e che si infrattano in una caverna ove dormono uno accanto all'altro non trombano. Cara Mrs. Collins se non sei in grado di scrivere una scena di sesso, o sei troppo pudica per farlo, chiedi aiuto a E.L. James.
La protagonista, Katniss Everdeen, non mi ha dato nemmeno l'impressione di essere una mangia-uomini, così, invece, come la descrivono in varie reviews.
Sapete la vera impressione che ho avuto??
é che sia un personaggio che non sa dove andare, senza passato, senza presente e senza futuro, senza una direzione, senza idee, senza sostanza, perchè l'autrice, non dubito avesse avuto un'idea che ben gestita poteva dare vita ad un bel romanzo (un libro, cazzo, basta uno, non dieci!!), ma o ha fatto, in autonomia, la pipì fuori dal water, oppure è stata la casa editoriale a volerla spingere sempre più in là fino a che non si è trovata ad urinare sopra le sue stesse scarpe.
Stay angry, stay tuned!!


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